Neonazismo

Otto E. Remer, ex generale nella Wehrmacht, divenne in seguito una figura di spicco del neonazismo.

Il neonazismo è un insieme di movimenti sociali o politici nati dopo la seconda guerra mondiale con l'intento di rianimare e attuare l'ideologia del nazismo. I neonazisti cercano di impiegare la loro ideologia per promuovere l'odio verso le minoranze o, in alcuni casi, per creare uno Stato politico nazista.[1][2] Si tratta di un fenomeno globale, con rappresentanze organizzate in molti paesi, che si rifà alla politica nazista e ne comprende elementi come l'ultranazionalismo, il razzismo, la xenofobia, l'omofobia, l'antiziganismo, l'antisemitismo, l'anticomunismo, l'antiamericanismo e l’antifemminismo, con l'obiettivo di creare un Quarto Reich. La negazione dell'Olocausto è una caratteristica comune, così come l'incorporazione dei simboli della Germania nazista e l'apologia di Adolf Hitler. Poiché nell'immaginario collettivo e anche all'interno dei vari ordinamenti giuridici il nazismo è un'ideologia da condannare, tali movimenti non usano i termini neonazismo o neofascismo per descrivere se stessi.

  1. ^ Staff (ndg) "Ideologies: Neo Nazi" Southern Poverty Law Center. Quote: "While some neo-Nazi groups emphasize simple hatred, others are more focused on the revolutionary creation of a fascist political state." (emphasis added)
  2. ^ Gay, Kathlyn (1997) Neo-Nazis: A Growing Threat. Enslow. p.114. ISBN 9780894909016. Quote: "Neo-Nazis... use fear and violence in their efforts to destroy minorities. Their goal is to establish a "superior" society."(emphasis added)

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